Compagnia di teatro contemporaneo
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“TI PREGO CHE COS’È MORTE?”
E’ questa domanda che Caino pone incessantemente a Lucifero.
Caino è stanco di lavorare la terra senza tregua, stanco di adorare un Dio severo che rende insopportabile l'esistenza, stanco e mortificato dal sacrificio di giovani agnelli sull'altare, stufo di veder suo fratello Abele in questo lodato.
Sul ciglio di un tempo che soffre
la perdita di ogni valore religioso, affrontare il Caino di Byron, opera che scosse l'Europa bigotta d’inizio ‘800 per il suo stretto ateismo nel reinterpretare il dettato biblico, ci ha orientati, o riorientati se vogliamo.
Un testo forse che colse il suo tempo impreparato, ma che oggi mostra senza pudore tutta la sua attualità ed autentica bellezza. Una bussola vera in altre parole, uno strumento antico ma indispensabile per guidarci nei sentieri insondabili dell' animo umano.
La messinscena si apre con Caino che soffre per la perdita del fratello per riavvolgere all'indietro sulla caduta di Lucifero dalla grazia e il suo affondo verso un uomo che tentenna come tentenniamo noi nelle nostre fatiche e presunte certezze di tutti i giorni, il lavoro, la famiglia, il nostro io, il nostro Dio.
Lucifero corrompe definitivamente Caino, portandolo al rifiuto e alla ribellione. E per noi, oggi, vi è ancora un Dio contro quale scagliarsi? La nostra stessa società? O la sua essenza più pura: il denaro? L'accumulo, il consumo, quelo che più una crisi aggredisce...ma siamo noi disposti a pagare il prezzo che Caino era disposto a pagare ... e pagò!
Questo spettacolo non è altro che un invito ad affrontare le nostre paure più recondite.
CAINO
Tratto da "Cain, a mistery" di G.G. Byron del 1821
Regia, traduzione e adattamento del testo Frittelli Filippo
con Daniela Tamborino, Filippo Frittelli
interventi musicali Andrea Presa
Highlights
Festival d'Avignone, Notti Blu Europee, Teatro Studio Scandicci