Compagnia di teatro contemporaneo
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Seasons 2017-2022
SHAKESPEARE SUITE vol II
Da "Amleto" e "Romeo e Giulietta"
Nessun autore di teatro più di Shakespeare ha catturato i meandri dell’animo umano, rimanendo ancorato in maniera unica al suo tempo e allo stesso modo scolpendo dei personaggi che sono divenuti veri e propri stereotipi dei sentimenti più forti. Le opere di Shakespeare continuano in maniera implacabile ad essere giudici del tempo. Ed ogni scelta di messa in scena se da un lato può risultare appropriata dall’altro apre ad infiniti punti interrogativi. Il ritmo, la forza e l’audacia del testo spingono inevitabilmente ognuno di noi a credere nella propria fortuna e nel proprio destino. Romeo, Amleto, Giulietta, Ofelia, nomi che abitano l’immaginario collettivo da secoli, ci aiutano a cercare. Se al tempo Shakespeare divenne, per il burbero popolo inglese, il portatore di un sapore di esotismo e di evasione geografica, oggi tali prodigi letterari ci illuminano per il loro senso di purezza, un’isola di felice in cui separarsi per un poco dalla noia del moderno, facendoci reimmergere nei valori infrangibili dell’essere umano.
Essere o non essere? Morire o dormire? “Amleto” è lo specchio di un iperrealismo dove la follia prende il sopravvento sul discernimento; “Romeo e Giulietta” è un’opera che inquadra l’esistenza in una spirale di romanticismo, dove è l’insaziabilità dell’amore a condurre alla morte. Ma se l’amore è la chiave della vita, ed è vero che amiamo, come dice M. Yourcenar, perché non siamo capaci di sopportare di essere soli, allora il teatro può essere ancora il luogo del conforto. E queste straordinarie opere ne sono la conferma.
Sulla bellezza della musica dal vivo si darà spazio, vita e colore a due Suite tratte dal meglio di tutto ciò che il teatro può ancora offrire.
Prima rappresentazione 22 Settembre 2017
I MEDICI
23/24 Giugno 2018
Firenze, Essenza dei Padri, si racconta nella persona di Florentia che, affacciatasi dalle nebbie della storia,
attraverso lo specchio del tempo, narra e ricorda i fasti e gli splendori, ma soprattutto le “passioni” e gli “amori”,
vissuti insieme ad alcuni protagonisti dell'epoca, in cui i suoi mecenati la resero potente ed immortale: I Medici.
A loro deve tanta grazia e bellezza, così Florentia, con amore e devozione, rivive il tempo di chi l'ha tanto amata
e qualche volta anche tradita..... ma per amore è stato e per amore perdona!
Gli artisti che hanno per Lei scolpito, dipinto, inciso, forgiato nella pietra il suo cuore, caldo e vibrante,
ancora vive! Nel tempo che è stato... e per il tempo che verrà! I letterati ed i filosofi, la forza dell' anima!
Con quanta grazia e raffinatezza l'han rapita, racchiusa per sempre, in una rima, in un canto.
Nello splendore di un tramonto, dove sull'Arno d'argento, si specchia il firmamento, illuminando Firenze
di magica atmosfera. Proiettando in riflessi d'acqua i profili di dorati palazzi, campanili ed imponenti cupole...
ed io, colmo, scorro... mentre di essa vi narro, avvinto, in un abbraccio senza fine...
"Siamo vissuti celebri, o ermolaio, e tali vivremo in futuro, non nelle scuole dei grammatici, non la' dove si insegna ai ragazzi, ma nelle accolte dei filosofi e nei circoli dei sapienti, dove non si tratta né si discute sulla madre di Andromaca, sui figli di Niobe e sulla fatuità del genere, ma sui principi delle cose Umane e Divine..."
- Pico Della Mirandola -
Produzione Emusica
In memoria di Emanuela Franceschelli
OFELIA’S DREAM
"La vita di un uomo non è che il tempo di dire "uno" Amleto nel V atto glissa così, sembra disinteressarsi di tutto, messa in piedi la vendetta contro lo zio usurpatore del trono, assassino del padre e ladro del letto regale, e colma di nostalgia tutto il suo agire trasportato dagli eventi. Ma fra le miriadi di finestre sull'animo umano che l'opera apre scorgiamo proprio in questo punto, in un'infinita dolcezza, come quel sogno d'amore della povera Ofelia, infranto dalla sua follia vendicativa, questo accantonamento d'amore quanto abbia svuotato di significati l'azione stessa, ed anche il dubbio se essere o non essere… Underwear Theatre è un gruppo fiorentino che opera nel teatro contemporaneo, in particolare nella (con)fusione dei linguaggi, nato nel 2011 per volontà del regista e attore Filippo Frittelli. Presente in rassegne e festival europei e nazionali, gli spettacoli e le performance raccolgono esperienze d'incontro fra artisti di campi diversi alla ricerca di contaminazioni originali. OFELIA'S DREAM nasce dal lavoro assieme a Lorenzo Sangaletti, giovane musicista e cantautore di Bergamo, formatosi in ambienti blues. La chitarra come strumento di elezione e la costante dedizione verso le nuove sonorità lo portano a collaborare in performance e spettacoli teatrali. In questa pièce ascolteremo anche brani e strofe dal suo primo album solista "Viaggio etereo", che raccoglie in atmosfere abstract rock alcune sue pratiche meditative e di crossover.“
(ANCHE TU) BRUTUS
Prima rappresentazione 3 Novembre 2013
Scrittura e regia Filippo Frittelli;
attori-danzatori Lara Yalil, Daniel Panini, Gloria Chesi e Filippo Frittelli;
progetto fotografico Claudio Giovannelli
La passione per Bruto, una delle grandi icone negative della storia, si sviluppa nella ricerca di motivazioni sprofondate e sommerse dal retaggio storico, motivazioni per nulla riprovevoli. Traendo ispirazione dal "Giulio Cesare" di Shakespeare, che già tratteggiava i confini del personaggio nel dominio del dubbio, e ben leggendo le cronache di Plutarco, a cui lo stessopoeta inglese aveva fatto riferimento, si evincono le sorti di un uomo dilaniato fra l'ideale e l'azione, fra il corpo e lo spirito, tra l'amore e il desiderio di morte. Il testo è un precipitare da l'uccisione fino alla fine tragica di tutti congiurati, tutti assassini o suicidi, ultimo proprio Bruto a Filippi, in Macedonia, due anni e mezzo dopo l'uccisione di Cesare. Bruto in questo periodo non sarà mai del tutto convinto del mezzo usato per "salvare" Roma; fantasmi, sensi di colpa, paure, allucinazioni, negromanzie, tracceranno il declino verso il fallimento completo
della congiura. "E altri Cesare verranno da ora in avanti...". Finito il periodo di guerre civili conseguente l'uccisione di Cesare, nascerà addirittura la Roma imperiale. La spettacolo si snoda su più livelli di rappresentazione, da un lato un impianto narrativo che rimanda alla motivazione politica, abilmente intessuta nella difesa dell'ideologia della libertà repubblicana dall'opportunista Cassio, che convince Bruto, molto vicino a Cesare, in virtù più che dei meriti sul campo, per il presunto rapporto di filiazione, dovuto alla relazione fra Cesare e sua madre, a capeggiare un manipoli di uomini per tendere un agguato il giorno delle Idi di marzo. Dall'altro il dramma interiore, la crisi di coscienza di un uomo, di un soldato, di un aristocratico noto per la sua onestà intellettuale, che uccide con l'inganno, con una congiura, un uomo che era per lui forse meno di un padre, ma più di un amico, e sicuramente un maestro per tanti anni vissuti
assieme sul campo e nella scena politica. Il linguaggio dello spettacolo a metà fra il teatro e la danza, in un mix di tragico e farsesco, consente di astrarsi dal piano squisitamente narrativo verso quello emotivo, e meglio entrare nelle gesta e nei drammi di personaggi che affollano il nostro immaginario - non soltanto statue imbiancate dal tempo: ma uomini come noi, in carne ed ossa, che vissero le conseguenze delle loro scelte, le contraddizioni, le paure che sorgono quando ci si pone veramente, senza mentirsi, all'inseguimento del proprio sogno. Tutti, noi, io (anche tu.)...come Brutus. produzione Underwear Theatre - in associazione con "Lara Yalil e le scintille lunari d'oriente"
L'UMANITA' MI FA ORRORE
Monologo sottovuoto
Berlino è chiuso nel suo mondo, sembra volerci dare una risposta, una chiave di lettura. Arduo compito... ma lui prima di tutto, che cosa sta facendo? Sta sognando, sta ricordando, o è dentro ad un film che pare ripetersi ossessivamente? E nel caso perché non ne esce? Non si ferma, non fugge allora? Sopravvivere, si dice che sia la ricerca di un'affermazione in un presente in cui non vi sono alternative. Un presente assurdo probabilmente, ma forse non molto diverso da quello di ognuno di noi. Si dice anche che la vita non sia altro che un centro da riempire di punti interrogativi...ma può bastare? Ci può bastare questo!? Noi guardiamo, osserviamo, siamo spettatori della vita degli altri. Come di quella di Berlino, qui, in questi sessanta minuti, stasera in cui lo studieremo quasi di nascosto, chiuso nel suo scantinato, all’opera, alla ricerca delle sue risposte. E staremo lì come cannabili, concedendoci ancora una volta il lusso, spettatori noi fortuitamente, di evitare di prenderci la briga di cercare il fondo, il fondo della nostra utopia, il nocciolo della nostra esistenza. Ed in questo ancora una volta, stasera, vigliaccamente il teatro ci salverà.
Highlights
Die Mauer Festival Arte Contemporanea, Teatro delle Arti
NOISES OF BRECHT
Prima rappresentazione 26 Gennaio 2012
drums and speaken words
batteria e rumorista Stefano Tamborrino
+ voce recitante
Attraverso un accompagnamento,a tratti come un DELICATO tappeto sonoro, altre volte in un crescendo letteralmente CACOFONICO che esalta l’urlo e l'angosciante veridicità della lucidità visionaria di Brecht, la performance è un continuo SPROFONDARE in una dimensione cupa, per riemergere in RIME BEFFARDE, con la voce a percorrere partiture inaudite, spazianti dalla disperazione grottesca di amore falliti e DESIDERI CARNALI, alla rigidità marziali di spessi perimetri MORALI.
"In tutti i continenti si vedranno solo stranieri.
Gli infelici non saranno più tollerati, che
Esser uomini diverrà una faccenda seria.
La vita sarà considerata troppo breve."
B.Brecht
FACE TO FACE
OVVERO SIAMO IN UN MONDO DI EMME
3 rappresentazioni 2011- 2012
Vibrante duetto fra la bella prosa e l'umorismo balsamico del cabaret di Marco Verderame
IL FIORE DEGLI ANTICHI POPOLI
13 rappresentazioni 2009 - 2016
in collaborazione con la libreria Fonte del sole
di Daniele Ambrosini
Fra l'odore della vecchia carta e l'ambiguità di antiche stampe si smuovono gli animi attraverso un'idea letteraria volta a ritrovare noti e meno noti poeti che nel corso dei secoli si sono cimentati sul senso graffiante e lubrico del fiore.
JULIUS CESAR
DE BELLO GALLICO
11 rappresentazioni 2014 - 2015
Ispirata dagli scritti di Giulio Cesare
Performance di teatro danza
Highlights
Festival d'Avignone, Officina Giovani Prato, Teatro delle Arti