SALOME DA OSCAR WILDE AI CANTIERI TEATRALI KOREJA DI LECCE
DI CARLO CHIRI (scrittore)
"Una sera di Luglio Filippo Frittelli scende in Salento con la sua compagnia teatrale per rappresentare Salomé. Filippo lo conosco da antica data, però questa è la prima volta che lo vedo nei panni di attore, autore di una regia teatrale, prima lo conoscevo come scrittore.
Una sorpresa, sì, Salome è stata una sorpresa perché vedo finalmente una rappresentazione teatrale sulla scia creativa di un genio del secolo scorso, tale Carmelo Bene. Gli attori, tutti assai bravi, hanno una caratteristica comune, sono totali, si esprimono con tutto: con il corpo, con i diversi toni e timbri della voce, con la danza e con i gesti spezzati, anche questi di felice memoria alla Bene. Ogni protagonista, con l'alchimia che crea nella storia attraverso tutti i mezzi che è capace di utilizzare, sa esprimere molto di più del semplice linguaggio delle parole, per andare molto al di là delle emozioni suscitate solo dal testo. Lo spettacolo è capace di stimolare altre corde, consce o meno.
Finalmente un linguaggio totale, complesso, dove danza, musica, parola, gesto, luci, ombre e anche oscurità hanno tutti la stessa Potenza evocativa e innovativa e creano un'armonia suggestiva e soprattutto molto antica.
Il segno antico della narrazione rida vita alla nostra costellazione archetipa, e così mentre ascolti ti rendi conto che anche tu da spettatore capisci e percepisci non solo con i tuoi strumenti fisici ma anche con tutto il mondo sottile che solitamente utilizziamo assai poco. Sì, Salomè costringe lo spettatore a entrare a far parte delle alchimie create dagli attori sul palco, e spinge lo spettatore a questo viaggio nel mondo antico e "trascurato" dove forse risiede una buona parte di ognuno di noi. La rappresentazione teatrale sembra utilizzare le stesse chiavi espressive di una preghiera esicasta, di un rito, una danza misterica.
Una grande suggestione di cui sono capaci solo i veri artisti.
Molto bello e veramente consigliato."
